martedì 8 dicembre 2009

Lettera a Napolitano di Halfblood

Leggo, sottoscrivo e copio:

Caro Napolitano,

stamane leggevo su uno di quei giornali free-press che è facile trovare nelle metro italiane, un suo appello ai giovani di questa Nazione: “non lasciate il Paese! Rimanete in Italia ed evitiamo la fuga di cervelli!”

Bene! Mi son detto che queste erano proprio belle parole! Un incoraggiamento ci voleva per noi giovani italiani, ma al contempo mi sono posto una semplice domanda: come pensa Napolitano di riuscire a far si che questo accada?

Signor Capo dello Stato, mi rivolgo a lei in qualità di Cittadino Italiano (fiero di essere Italiano e soprattuto Napoletano), ma anche in qualità di Laureato, di studente che sta per prendere una specializzazione ed ha intenzione di mettere a disposizione delle Università Italiane ( e quindi dei futuri studenti) le sue qualità e conoscenze, e anche in qualità di persona omosessuale.

Cercherò di essere quanto più breve possibile perché adoro parlare in modo diretto e veloce, e con Lei, sig. Napolitano sento di poter parlare come ad un Nonno (persona a me molto cara ma che non ho più da qualche anno) perché con il suo viso è capace di rassicurarmi.

Lei chiede alla mia generazione di non andar via dall’Italia; di non “esportare” i nostri cervelli e di metterli invece a disposizione della nostra Nazione sgangherata; ci chiede così di continuare a credere in un futuro sul cui sfondo sventoli il tricolore….questo simbolo che molti politici usano solo, e troppo spesso, per aprire bocca inutilmente.

Le parlo da persona che ha molto viaggiato, che ha visto il mondo molto prima di farsi una propria idea politica; che ha provato sensazioni diverse e vissuto situazioni che lo hanno maturato. Ho passato un po di tempo in Irlanda del Sud – sappiamo bene che anche lì sono tutti fortemente cattolici e che non è proprio il Paese di cui tutti parlano come progetto di vita – ma Le posso assicurare che in Irlanda si vive molto meglio di qui. La vita sarà anche più cara, ma almeno chi va avanti ci va non per calci in culo, ma per meritocrazia e addirittura le unioni tra persone dello stesso sesso sono legalmente riconosciute e TUTELATE!

Dal mio canto io voglio rimanere qui in Italia, si vive bene, ci sono nato, ho i miei amici, la mia famiglia…la mia vita è qui, ma spieghi a me e alla mia generazione come fare! Sono serio, ci dia lei delle risposte concrete e degli aiuti ancor più concreti!

Come possiamo fidarci di una Nazione dove la Ministra dell’Istruzione è un’emerita imbecille che non capisce nulla di scuola e che è lì al suo posto solo grazie ad altri doti che non sto qui a decantare?

Come possiamo fidarci di una Nazione dove la Ministra delle Pari Opportunità non fa nulla di concreto per la popolazione LGBT italiana, e anzi quasi la spinge al ghetto, e che anche lei è li per doti che non cito?

Come possiamo rimanere in una nazione dove la Chiesa ha il sopravvento su tutto?! Dove ogni giorno assistiamo alla fiera della falsità?

Come possiamo, e le parlo da un punto di vista molto personale, rimanere in un Paese dove io cittadino omosessuale REGOLARE, che paga le tasse e rispetta le istituzioni, non posso vedermi riconoscere il diritto di unione civile con il mio ragazzo col quale convivo e che amo? Signor Presidente, la situazione per gli omosessuali in Italia (maschi e femmine) che decidono di condividere seriamente e PER AMORE la vita con un altra persona del proprio sesso, è disastrosa! Che vecchiaia ci aspetta? Da soli? Che vita ci aspetta? Nessuno di noi avrà il diritto di successione dopo la morte del proprio compagno o della propria compagna anche dopo una vita di stenti e di lavoro insieme! Allora che ne direbbe se, visto che non ci vengono riconosciuti tali diritti, noi popolo LGBT ci astenessimo dal pagare le tasse a questo Paese?

Come possiamo rimanere in un Paese dove la più alta carica dello Stato è una persona senza scrupoli che pensa solo alle proprie apparenze e ai suoi rendiconto e che per lo più è da sempre immischiato con la malavita organizzata italiana?

Ma soprattutto, mio Presidente, come possiamo credere di avere un futuro felice anche qui se per entrare ad insegnare, per fare un dottorato di ricerca, ottenre un per un posto di lavoro sicuro e stabile, per una ricerca nel campo delle scienze in generale, nel mondo Universitario, quello dell’istruzione e della ricerca in Italia bisogna avere un santo che ti faccia entrare o se ci si entra si viene retribuiti con un salario che non garantisce NEMMENO il più basilare sostentamento per arrivare a fine mese (e parlo di persone single senza famiglia a carico…si immagini per chi ha famiglia!) o addirittura si lavora solo ed unicamente per la gloria che nemmeno ti vien data?

Con tali parole, io non so cosa farò nel mio futuro! Di certo è che mi impegnerò a cercare OVUNQUE nel mondo un posto di lavoro che possa aiutarmi a mantenermi economicamente da solo senza gravare ancora sulla mia famiglia che tanto si è rotta la schiena per questo Stato che non le ha dato nulla (mia madre grazie alla riforma Gelmini si vedrà cambiare materia di insegnamento),e soprattutto per avere una condizione di vita migliore con il mio compagno. Ora, se tutto questo potrà essere in Italia – e per far sì che avvenga, io continuerò a lottare – bene, ma se sarà fuori dai confini nazionali della mia Patria…allora un pò mi dispiacerà.

Sicuro in una Sua lettura e se vorrà riposta, Le porgo i miei più cordiali omaggi.

-Halfblood- un Italiano dispiaciuto per la propria Nazione.


-Gios81- un Italiano dispiaciuto per la propria Nazione

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